Presentazione del libro “ LA CURA” ed. Albatros, il filo.

Stefania Magnone, nata a Genova, nel 1965, diploma di dirigente di comunità, infermiera professionale, naturopata.

Nel primo racconto si troveranno tutti gli elementi che hanno formato ciò che sono oggi : mamma, infermiera, appassionata di libri, amante della cultura. Attualmente iscritta presso l’ISSR ( istituto di scienze religiose, polo di Genova), scelto perché offre conoscenze storico- umanistico che sono proprie della storia della chiesa che nel nostro paese ha determinato peculiarità che hanno influenzato e fanno parte del nostro bagaglio culturale identitario, al di la dell’appartenenza o meno alla religione cattolica. Da sempre alla ricerca di valori fondanti in cui l’umano, conosciuto soprattutto in ambito professionale, possa trovare il suo riconoscimento, il suo percorso. Il GRUPPO ED. ALBATROS, ha raccolto positivamente il testo, oltre alla pubblicazione, seguirà una campagna pubblicitaria con lo scopo di promuovere il messaggio che troverà molti interlocutori ( è il suo tempo, è il tempo della ricerca di una maggiore consapevolezza), coscienti che il percorso, qualora crescente sarà impegnativo e di non immediato riscontro ma la fiducia e la necessità hanno fatto da sfondo e da motore alla ricerca di una CURA.

La cura come principio fondante, la presa in carico di sé,il riconoscimento dell’”altro” come parte integrante del nostro essere. L’umano, la cura dell’umano, questo il messaggio del libro. In un percorso che si articola in due principali tappe : la prima, racconti di storie di vita vissuta, da persone che hanno scelto di mettere il termine cura nel loro bagaglio di vita, prestando attenzione alla dimensione complessa e talvolta misteriosa della condizione umana. Una seconda tappa per far riaffiorare alla nostra attenzione tematiche di ampio respiro e indubbia profondità. Temi che trovano spazio in ambito accademico,scientifico ( filosofia, scienza, sociologia, religione), nella “ cura” vengono usati e declinati al servizio del nostro benessere, della necessità che questo sia sempre maggiore, diffuso, consapevole. Il benessere ( la ricerca di una salute che abbracci tutte le sfere dell’essere) che comprende una complessità non riducibile a dati numerici o controllabili o ancora calcolabili, apre alla ricerca di nuove categorie che includano il mistero e l’indicibile ( ciò che si lega al mondo emotivo).

L’indiscutibile necessità di scienza con tutte le sue derivazioni in saperi e applicazioni, non può sostituire l’incessante richiesta di umano, delle sue contraddizioni, della sua conoscenza, del suo svelarsi a se stesso e al mondo. La scienza, l’uso del pensiero lineare, ha portato un progresso impensabile alle generazioni che ci hanno preceduto, poi, resta l’umano, le sue personalissime, uniche e irripetibili vicende e tutto il carico personale a cui ognuno di noi è chiamato, con le sue domande e le sue personali risposte alla richiesta di una ragione o la ricerca di un senso a ciò che siamo chiamati a vivere. Nessun intento ideologico o dimostrativo segue la traccia del testo, l’approccio laico consente di riconoscere come la domanda di “ sacro” sia sottesa alle molte domande che ci si pone davanti alle difficoltà, nessuna ricetta o soluzione ma la ricerca di una crescente attenzione. La cura non può non riconoscere i luoghi preposti ad essa, la sanità nella sua ampia e complessa attività, ma anche la “ visione olistica”, circolare e sostenibile di cui sentiamo un crescente bisogno.

Una traccia, un solco, quello de “ LA CURA” nell’accogliere la tensione che è rivolta allo svelamento della nostra umanità, all’integrazione delle terapie quando necessarie e sostenere la qualità del nostro mondo relazionale/ affettivo